Arrivata alla sua 5° edizione, la Settimana della Cucina Italiana nel mondo, su impulso del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, è un appuntamento per celebrare la cultura del gusto, i prodotti dei territori e la gastronomia di qualità.
Quest’anno, a causa dell’emergenza sanitaria in corso, le iniziative realizzate negli anni passati dal Sistema-Paese, come le conferenze e i seminari sulla cucina italiana e sui prodotti tipici organizzati dall’Istituto Italiano di Cultura e dall’Ufficio ICE, le presentazioni dei territori da parte dell’ENIT, nonché il tradizionale pranzo organizzato in collaborazione con l’Associazione Cuochi Italiani in Belgio (FIC) presso la Residenza dell’Ambasciatrice d’Italia in Belgio, Elena Basile – alla presenza di più di 80 ospiti provenienti dal mondo politico, economico e culturale belga ed italiano – non potranno avere luogo. L’appuntamento dedicato alla promozione della gastronomia italiana si sposta però sul digitale.
Durante la Settimana della Cucina Italiana verrà lanciata una campagna mediatica al fine di promuovere la tradizione gastronomica italiana e gli ingredienti autentici. Un momento per valorizzare la ricchezza e la varietà della cucina italiana, rinomata ed apprezzata in tutto il mondo, ma anche per porre l’accento sulla necessità di proteggere il Made in Italy agro-alimentare, sul diritto alla corretta informazione del consumatore e sull’importanza della Dieta Mediterranea, che quest’anno festeggia i 10 anni di riconoscimento quale Patrimonio culturale UNESCO in quanto esempio di tutela delle biodiversità e di stile di vita salutare.
“Celebrare la Settimana della Cucina Italiana quest’anno assume un valore particolare. Purtroppo a causa della pandemia l’elemento della convivialità, che caratterizza da sempre il nostro modo di gustare il cibo, non può trovare espressione. Ricorderemo comunque i valori della nostra gastronomia. Il mangiar sano e locale, tipico delle nostre cucine regionali e dei prodotti del territorio, è un patrimonio costituito da tradizioni materiali e immateriali da difendere. Sistemi di etichettatura come il Nutriscore forniscono al consumatore informazioni che possono rivelarsi fuorvianti e risultare discriminatorie per i prodotti italiani”, ha sottolineato l’Ambasciatrice Basile.
Contrariamente a quanto la medicina e la scienza insegnano, infatti, alcuni sistemi di etichettatura inducono all’abolizione dei grassi dalla dieta tout court, favorendo prodotti industriali preparati a volte con additivi e conservanti.
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