Riqualificazione di immobili pubblici
L’Agenzia del Demanio gestisce programmi di riqualificazione di immobili pubblici di pregio storico-artistico e paesaggistico, affinché siano riutilizzati per scopi turistici, ricettivi e culturali. Due specifiche iniziative – “Fari, torri ed edifici costieri” e “Cammini e percorsi” – offrono interessanti opportunità di investimento per investitori esteri. Maggiori informazioni sono reperibili sui seguenti siti:
http://www.agenziademanio.it/opencms/it/progetti/fari/
http://www.agenziademanio.it/opencms/it/progetti/camminipercorsi/
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The Narrow Path Newsletter del MEF
Il Ministero dell’Economia e della Finanze (MEF) ha pubblicato il primo numero della Newsletter in lingua inglese ‘’The Narrow Path’’. La Newsletter è destinata ad un pubblico professionista e fornisce il quadro delle principali riforme intraprese e dell’andamento economico-finanziario dell’Italia. I principali dati riportati nella prima edizione di ‘’The Narrow Path’’ sono una crescita del PIL attesa intorno al 1,3% per il 2017, una contrazione del deficit al 2,1% ed una diminuzione del 12,4% rispetto al 2016 dello stock di Non-Performing Loans (NPLs). La Newsletter offre inoltre un approfondimento sul processo di digitalizzazione nelle procedure di sdoganamento delle merci, percorso che ha permesso all’Italia di arrivare al primo posto nella classifica Doing Business della Banca Mondiale in merito a questo aspetto.
The Narrow Path Newsletter n. 1
The Narrow Path Newsletter n. 2
The Narrow Path Newsletter n. 3
The Narrow Path Newsletter n. 4
The Narrow Path Newsletter n. 5
The Narrow Path Newsletter n. 6
The Narrow Path Newsletter n. 7
The Narrow Path Newsletter n. 8
The Narrow Path Newsletter n. 9
The Narrow Path Newsletter n. 10
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Bando di prequalificazione per la vendita di ex navi della Marina Militare italiana
L’Agenzia Industrie Difesa, Ente pubblico vigilato dal Ministero della Difesa, ha avuto mandato per procedere alla vendita di due ex-cacciatorpediniere demilitarizzati della Marina Militare Italiana (navi ‘’Ardito’’ e ‘’Audace’’). La vendita è rivolta agli operatori commerciali che agiscono in aderenza al Regolamento Europeo n. 1257/2013.
Si prega di consultare il bando di prequalificazione per la vendita di ex navi della Marina Militare italiana in italiano [link] ed inglese [link]
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Presentazioni in lingua inglese sulle recenti riforme economiche e sui punti di forza dell’economia italiana: http://www.mef.gov.it/focus/article_0021.html
PEDAGGIO STRADALE IN BELGIO PER AUTOTRENI E VEICOLI PESANTI DI PESO SUPERIORE A 3,5 TONNELLATE
Si informa che dall’1/04/2016 il Ministero dei Trasporti belga ha predisposto l’introduzione di una nuova “tassa chilometrica”, la quale andrà a sostituire il precedente sistema basato su quote forfettarie. La nuova imposta interesserà tutti gli autoveicoli adibiti al trasporto merci con un peso superiore alle 3,5 tonnellate i quali, per essere in regola, dovranno munirsi di una “On Board Unit”. Per ulteriori informazioni, comprese le tipologie di strade interessate dal provvedimento e le categorie di veicoli esenti, vi consigliamo di consultare il seguente link (in francese) clicca qui
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La Fondazione “Symbola” presenta il dossier “Italia in 10 selfies”, una lista di 10 primati italiani. Leggete la presentazione qui
Il Gruppo d'Iniziativa Italiana a Bruxelles
CIU- area Professionisti Italiani all'Estero
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Nel cuore dell’Europa
Collocato perfettamente al centro dell’Europa, il Belgio si trova nel cuore dell’asse geo-economico Liverpool-Genova che, con i suoi 1500 km di lunghezza e 200 di larghezza, ingloba un’area di 70 milioni di persone dove si concentra il 65% dell’attività economica europea. Le imprese con sede in Belgio hanno accesso a 200 milioni di consumatori in un raggio di soli 500 km, grazie alle eccellenti infrastrutture logistiche che hanno fatto del paese uno degli hub logistici più importanti al mondo. Città come Parigi, Londra, Amsterdam et Francoforte si trovano a meno di 400 km. Il fatturato del settore trasporti e logistica è infatti cresciuto del 135% negli ultimi 10 anni, e, con un turnover annuale che supera gli 85 miliardi di Euro e 300.000 persone impiegate, contribuisce al 9% del PIL nazionale e rappresenta uno dei primi 5 driver per l’economia belga. Con circa 411 miliardi di dollari di export annuo, il Belgio è l’8° esportatore a livello mondiale, dopo l'Italia (5° tra i Paesi UE). Più in generale, il Paese ha saputo adattarsi alla crescente integrazione dei mercati trasformando la propria economia in uno dei mercati più aperti e concorrenziali al mondo. Snodo fondamentale del sistema intermodale di connessione logistica è il porto di Anversa che, con i suoi 172 milioni di tonnellate di merci movimentate nel 2013, ha consolidato la 2° posizione (dopo Rotterdam) quale principale porta d’accesso all’Europa.
Il valore aggiunto di Bruxelles “Capitale d’Europa”
Alla centralità geografica, si affianca una indiscussa centralità politica del Belgio grazie al ruolo internazionale di Bruxelles che, nonostante sia relativamente piccola (1 milione di abitanti), ha saputo conquistarsi un posto di livello mondiale per i servizi legati agli affari internazionali. La “Capitale d’Europa” ospita infatti non solo molte istituzioni europee, come i quartier generali del Consiglio e della Commissione Europea) ma anche diverse organizzazioni internazionali, come la NATO. La “Capitale dell’Europa” si posiziona infatti al 2° posto, dopo Washington, per numero di lobbisti (15.000) e, dopo New York, per numero di diplomatici (1.200). Sono circa 1.200 i giornalisti accreditati presso le Istituzioni UE, 300 gli Uffici delle Regioni e 3.000 i gruppi di interesse che ogni giorno trasformano la Capitale del Belgio in un network di relazioni ed affari. Secondo l’UIA (Union of International Associations), Bruxelles si posiziona al 1° posto in Europa ed al 2° a livello mondiale, per numero di congressi di associazioni.
Ma Bruxelles non vive di sola politica: nel settore ICT si contano 1.100 imprese che danno lavoro a 32.500 persone e generano un fatturato annuale pari a 3.2 Miliardi di Euro; in quello sanitario operano 74.000 persone con punte di eccellenza grazie ad un network di 47 ospedali, 4 ospedali universitari e numerosi centri di ricerca pubblici e privati; ed infine, senza raggiungere i livelli di Londra o New York, Bruxelles ha anche un ruolo come centro finanziario, in quanto sede di numerosi Istituti ed operatori internazionali.
Le opportunità per le imprese italiane
Con circa 25 miliardi di Euro di interscambio commerciale ed un reddito pro capite di 36.830 Euro, il Belgio rappresenta un partner di primario livello in campo economico e commerciale per l’Italia.
Oltre a potenziare settori tradizionali quali il chimico-farmaceutico, la meccanica ed il commercio dei preziosi, il Belgio punta sui settori ad alto contenuto innovativo quali biofarma, nanotecnologie, energie rinnovabili ed aerospazio per il rilancio della sua economia.
La ricerca gode di una particolare attenzione, come testimoniato dai cluster tecnologici diffusi su tutto il Paese. La rivista NATURE inserisce il Belgio tra i primi 10 Paesi al mondo per l’innovazione nei settori scienza della vita e biomedicale. Il valore aggiunto di questa “Pharma Valley” si riflette in circa 200 imprese specializzate nel settore “biotech” che a livello Europeo rappresentano: il 7% dell’intero comparto, il 16% del fatturato ed il 10% degli investimenti complessivi in R&D. Secondo uno studio di PriceWaterHouseCoopers, il Belgio si posiziona al 3° posto in Europa in termini di capitalizzazione di mercato delle imprese biotech quotate in Borsa, con un valore nella media 5 volte superiore a quello delle imprese di settori omologhi nei primi 5 Paesi Europei.
Più in generale, il settore farmaceutico in Belgio occupa 30.000 persone (pari al 5% dell’impiego del settore privato) ed è responsabile dell’11% del suo export complessivo (tra i Paesi OCSE, soltanto la Germania è in grado di offrire dati migliori).
In Vallonia (www.spow.be) sono stati istituiti 6 parchi scientifici con differenti specializzazioni: a Louvain-La Neuve (scienze della vita, chimica, ITC), Charleroi (aeronautica, biotecnologie, ITC); Gembloux e Mons (telecomunicazioni, nuovi materiali); Liegi (biotecnologie, aerospazio, elettronica); Enghien. L’importanza dei parchi scientifici è strettamente collegata alla realizzazione di nuove realtà industriali che trovano ambienti idonei negli incubatori per le start-up. L’Awex (www.awex.be; www.investinwallonia.be ), l’Agenzia per il commercio estero e gli investimenti in Vallonia, facilita le collaborazioni fra le imprese estere ed i Parchi Scientifici, negoziando accordi fra aziende private ed enti pubblici.
Nelle Fiandre sono stati invece istituiti dei distretti industriali e centri di ricerca strategici, direttamente collegati alle quattro università della Regione. Fra questi si segnalano il Flanders Graphics Valley, Flanders Multimedia Valley, DSP Valley.
L’Agenzia per il commercio estero e gli investimenti fiamminga è il FIT - Flanders Investment & Trade (www.flandersinvestmentandtrade.com).
Sulle ali della “green-economy”
Tradizionalmente conosciuto come il Paese del carbone e dell’acciaio, negli ultimi anni il Belgio ha avviato una importante “rivoluzione verde” puntando a soddisfare, di qui al 2020, il 13% del proprio fabbisogno energetico attraverso fonti rinnovabili.
Secondo autorevoli studi, il settore delle rinnovabili nella sola Vallonia dovrebbe permettere la creazione di 15.000 posti di lavoro entro il 2020 (che si andrebbero ad aggiungere ai 9.400 già esistenti), con investimenti che si aggirano tra gli 8 ed i 15 Miliardi di Euro nei prossimi dieci anni.
Attualmente, la produzione di energia “verde” è ancora piuttosto limitata: l’idroelettrica rappresenta l’1.9% del totale; l’eolico l’1.1% ed il fotovoltaico lo 0.2%. Entro il 2020, secondo le stime più accreditate, le fonti rinnovabili dovrebbero assicurare la produzione di 11.683 MW. Di cui: 6.325 MW saranno prodotti dal settore eolico; 3.400 MW dal fotovoltaico ed il restante da biomasse (1.703 MW), turbine ad acqua (157 MW) e geotermico (59 MW).
Le liberalizzazioni introdotte nel mercato energetico negli ultimi anni hanno spinto i principali player a livello mondiale ad investire in Belgio. Electrabel (GDF-Suez), ENI, SPE-Luminus (EDF), Swedish Nuon, Dutch Essent ed E.ON sono entrati nel mercato dell’energia in Belgio con importanti investimenti, anche nelle rinnovabili: la sola GDF-Suez ha approvato piani di investimenti nelle “fonti pulite” per 1.3 Miliardi di Euro..
Ma accanto ai grandi gruppi internazionali, si assiste alla nascita di importanti realtà nazionali, come la fiamminga Electrawinds, fondata nel 1998 come azienda famigliare ed oggi diventata una realtà importante con una capacità produttiva in Belgio di 200 MW tra eolico, fotovoltaico e biomasse ed investimenti in Francia, Italia, Sudafrica e Romania. Altra “start-up” di successo è la AirEnergy che, a pochi anni dalla sua fondazione (2001) ha raggiunto la quotazione in Borsa nel 2008.
Nuovi investimenti sono attesi infine sulla costa del Mare del Nord dove il Governo Federale ha individuato una zona destinandola unicamente ad investimenti per la costruzione di parchi eolici. Nel suo complesso, sono circa 6 i progetti di maggiore impatto con investimenti pari a 5 miliardi di Euro, l’installazione di 500 turbine eoliche e la generazione di 2.300-2.7000 MW di energia.
Più in generale, negli ultimi 10 anni, il numero di imprese attive nel campo ambientale in Belgio è cresciuto del 44%. Un settore in forte espansione, trainato dalle attività di ricerca e sviluppo, con un fatturato che ha raggiunto i 7.9 miliardi di Euro ed investimenti superiori al miliardo di Euro. Nel suo complesso, la green economy dà lavoro a 77.000 persone in Belgio.