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27 gennaio: Giorno della Memoria

A 20 anni dalla sua istituzione in Italia, il Giorno della Memoria ci rammenta l’imperativo morale, ben prima che il dovere giuridico, di onorare le vittime dell’Olocausto e di vigilare affinché una tragedia simile non si ripeta mai più.

Come ricordato dal Presidente Mattarella da ultimo in occasione della Sua partecipazione a Gerusalemme alla solenne cerimonia per il 75° anniversario della liberazione del campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau, i rigurgiti di antisemitismo nelle nostre società devono servire da monito a non abbassare mai la guardia. Ecco perché il nostro Paese vuole proseguire con ancora più convinzione nell’azione di prevenzione e contrasto ad ogni forma di antisemitismo. A conferma di questo solenne impegno, l’Italia ha di recente nominato la Professoressa Milena Santerini quale Coordinatrice Nazionale per la lotta contro l’antisemitismo e ha adottato la definizione dell’IHRA sull’antisemitismo, dando ulteriore prova della propria ferma volontà di agire ad ogni livello per combattere questo spregevole fenomeno nelle sue vecchie e nuove manifestazioni.

Siamo convinti che, se l’antisemitismo è un virus da debellare, il miglior antidoto resta la memoria della Shoah, che dobbiamo rinnovare di generazione in generazione attraverso testimonianze preziose come quelle della Senatrice a vita Liliana Segre. A tale scopo la Farnesina, in collaborazione con la Fondazione Museo della Shoah, ha anche promosso la mostra “Solo il dovere, oltre il dovere. La diplomazia italiana di fronte alla persecuzione degli Ebrei (1938-1943)” per raccontare la reazione dei diplomatici italiani di fronte alla tragedia che colpì gli ebrei.